mercoledì 11 agosto 2010

QUATTRO STORIE DI FRONTIERA





Carol & Butch - "Gracious House".

Denali Highway. Dopo 80 km. di sterrato sotto la pioggia, la prima costruzione che intravvedo la' in fondo in mezzo ai pini, mi sembra quasi un miraggio.
Mi avvicino e vedo una fila di "cabins" fatte di tronchi d'albero, una casetta sempre in legno ed una specie di maxi-roulotte con l'insegna "BAR". Sul retro del bar uno spiazzo con un piccolo velivolo parcheggiato.
Appoggio la bici e faccio per entrare ma la porta e' chiusa.
Dalla casetta di legno esce pero' una signora in tuta e felpetta (brr...) che mi fa cenno col braccio: "sto arrivando".
In breve sono al riparo della roulotte-bar arredata all'interno in modo confortevole. Davanti a me una tazza di caffe' caldo ed una fetta di ottimo dolce alla cannella preparato oggi da Carol.
Appena mi sono un po' ripreso seguono le presentazioni e quattro chiacchere.
Carol e' di Anchorage, cosi' come il marito Butch, ma hanno scelto di vivere qua nella piu' profonda wilderness, dove ormai da diversi anni hanno tirato su questo lodge, la "Gracious House". Niente TV, si comunica solo col satellitare e per la corrente c'e' il generatore. Per loro e' stata una scelta di vita da quando tempo fa si sono innamorati di questo posto cosi' selvaggio, della natura prorompente che c'e' tutto intorno.
Appena hanno potuto hanno venduto tutto quello che avevano e lo hanno investito in questo lodge. Qui la vita e' dura, la strada e' chiusa per la neve da ottobre a maggio e loro si possono spostare solo con la motoslitta o l'aeroplanino pilotato da Butch.
Di turisti e viaggiatori ne passano molto pochi di qua e gli introiti sono appena sufficienti per tirare avanti.
Le chiedo se hanno mai pensato di mollare tutto e di tornare in citta'. Mi risponde che si, ci hanno pensato,ma poi indicando la finestra aggiunge con lo sguardo che improvvisamente si illumina: "Come si fa a lasciare tutto questo?".
"Eh si- le rispondo-hai proprio ragione".
Prima del commiato mi mostra con orgoglio una loro foto con Sarah Palin ed un messaggio di ringraziamento di George Bush per il loro contributo elettorale.
Io annuisco. Inutile che le dica che le mie posizioni politiche sono decisamente distanti dalle loro; a queste latitudini e' solo un dettaglio.
Mi rimetto in viaggio.
"Ciao Carol - see you - e tenete duro": dovessi mai ripassare di qua spero tanto di ritrovare questa oasi nel cuore dell' Alaska.

Sue, una miss con famiglia in Alaska - Mc'Laren Lodge.

Denali Highway. Questa sera dopo un'altra giornata sotto la pioggia, ho trovato una sistemazione eccellente presso il Mc'Laren Lodge, unica struttura presente, oltre alla Graciouse House lungo la Denali Hwy.
Per 25 $ mi danno una "cabin" di legno tutta per me. E' quella dove d'inverno alloggiano i "mushers", i conduttori delle slitte con cani.
Dentro arredamento molto spartano, due letti a castello, una brandina, tavolino e sedia, la stufa a legna. Una "suite" dove posso stare comodo ed asciugare tutta la roba bagnata.
Posso perfino cenare nel lodge dove oltre a me c'e' solo una famiglia di svizzeri che parlano italiano (!). Subito siamo seduti allo stesso tavolo, loro sono di Zurigo, ma sono originari della Svizzera Italiana.
Che bello una volta tanto parlare nella propria lingua.
Dopo poco entra nel ristorante una donna molto bella, alta e bionda,accompagnata da due bambini sorridenti e biondi pure loro, con cui i miei commensali si scambiano il saluto.
Appena la donna esce, incuriosito chiedo agli svizzeri chi fossero e loro mi raccontano la loro storia.
Sue, cosi' si chiama la donna,e' la gestrice del complesso di "cabins" molto spartane che si trovano al di la' del fiume e dove loro sono ospiti da un paio di giorni. E' stata Miss Wyoming qualche anno fa ed in seguito sono arrivati per lei contratti, proposte, opportunita' di lavoro, ecc. Durante quel periodo ha fatto un viaggio in Alaska passando da quel luogo, ed e' stato amore a prima vista in ogni senso. Per quei luoghi e per un indigeno nato e cresciuto li', che lei ha sposato.
E per la carriera e tutto il resto..."game over". Lascia tutto e si trasferisce li' dove mettono su casa. Dopo poco arrivano i due bimbi, ed in seguito allevano 37 cani da slitta che ormai fanno parte della famiglia.
Per sbarcare il lunario hanno messo in piedi questa impresa con la quale affittano le "cabins" ai turisti e li accompagnano in escursioni nei dintorni per avvistare gli animali selvatici.
Ogni anno, con l'arrivo della bella stagione, il marito parte da solo e gira a piedi per un mese nel cuore della wilderness. Parte completamente senza cibo, perche' sostiene che la natura e' gia' in grado di fornire tutto cio' di cui un uomo ha bisogno. Basta conoscerla bene.
Finita la storia rimango un po' a pensarci su.
In fondo e' una storia di equilibri.
In quel luogo distante da tutto, ognuno ha trovato il proprio, e tutti insieme hanno trovato il loro, cani compresi.
Una bella storia di frontiera.

Kevin & Janet - Paxson Lake Campground.

Richardson Hwy.
"Do you like a cold beer?".
Non ho appena fatto in tempo ad entrare nel campground di Paxson Lake che mentre sto scrutando il posto dove montare la tenda, sento questa allettante proposta arrivarmi direttamente dalla veranda di un camper.
"Off curse - Sicuro!".
Ed in pochi secondi la bici e' appoggiata al camper con tutto il suo bagaglio, mentre il sottoscritto e' seduto al tavolo da campeggio di Kevin & Janet trangugiando un'ottima Ambeer tirata fuori dal frigo.
Tra un sorso e l'altro mi presento e racconto del mio viaggio, al quale risultano molto interessati, e poi vogliono sapere un sacco di altre cose su di me e soprattutto sull'Italia che probabilmente visiteranno l'anno prossimo.
Poi e' il loro turno. Stanno ad Anchorage, lei e' insegnante e lui impiegatoe tra non molto andranno in pensione. Vivono in citta' ma amano la natura e non appena hanno un momento libero sono in giro per l'Alaska con il loro vecchio camperino, e poi a zonzo a piedi o in bicicletta.
Hanno deciso che, appena in pensione, venderanno tutto quello che hanno, e si costruiranno uno chalet in legno da qualche parte nella wilderness, magari sulle rive di un bel laghetto come questo che abbiamo di fronte: ma per il momento non hanno ancora trovato il posto giusto.
Mi chiedono se mi piace l'Alaska.
"Stupenda - rispondo - i paesaggi, gli spazi aperti, gli animali, ed il senso di liberta' che pervade ogni cosa".
"Comunque se verrete in Italia, sono convinto che anche voi troverete di sicuro qualcosa di migliore rispetto al vostro paese".
"Ah si, e che cosa?"
"Il cibo".
Risata generale, e questa volta l' "off course" spetta a loro.

Jamie & Dorothy - Koidern Lodge.

Alcan Hwy. Secondo le indicazioni della carta ho previsto una sosta presso il Koidern Lodge e finalmente eccolo la' in fondo.
Entro nel piazzale sterrato: un'insegna scrostata, assi di legno inchiodate alle finestre di quelle che una volta erano camere di motel, le pompe della benzina arrugginite.
Oh no, non sara' mica abbandonato anche questo lodge, cosi' come tanti altri lungo la Hwy.
"Do you need gas? - Hai bisogno di fare benzina?"
Da dietro una pompa di carburante sbuca un vecchietto sorridente e con la battuta pronta.
"No grazie, pero' una tazza di caffe', quella si".
Mi pfa segno di seguirlo nel lodge.
La stanza in cui si accede e' quanto di piu' caotico si possa immaginare: souvenirs impolverati, bandierine, scatolame li' da non so quanto, pezzi di legno lavorati, latte d'olio e pezzi di ricambio, il tutto ammassato insieme senza logica.
Intorno al tavolo di formica quattro sedie ognuna diversa dall'altra.
Sulla parete un vecchio orologio fermo da chissa' quanto tempo.
Dalla cucina arriva la moglie con un'aria un po' svanita ed una strana visiera sulla fronte.
Mi mette subito davanti una tazza di caffe' fumante. Le chiedo se ha del dolce, ma mi risponde che purtroppo il forno elettrico ha appena smesso di funzionare ed il marito accendera' la stufa a legna solo nel pomeriggio, quando avra' tempo.
Non importa, va bene il caffe' e qualche biscotto.
Ci mettiamo a conversare e mi chiedono com'e' l' Italia, l' Europa.
Jamie e Dorothy mi dicono che loro sono sempre stati li'e stanno bene solo in quel posto, dove ci sono natura e spazi aperti, anche se la vita li' non e' facile. Non riuscirebbero a stare in nessun altro poisto.
Dorothy dice che una volta un loro parente li ha portati a fare un viaggio giu' a Vancouver. Bella, si', ma nonon riuscivano a capacitarsi di come la gente potesse vivere tutta cosi' ammassata in poco spazio, in tutti quei palazzoni; addirittura, dice mettendosi le mani alle tempie, muovendosi su e giu' chiusi in quelle scatole infernali ("the elevators" - gli ascensori).
Sorrido e dico che probabilmente hanno ragione loro, e che stanno meglio al Koidern Lodge.
E' arrivato il momento di ripartire e prima di accomiatarmi chiedo se posso andare in bagno.
Jamie mi risponde che "sorry", il bagno e' "out of order" - guasto, il gelo dell'inverno ha rotto le tubature e devono essere ancora riparate.
"Don't worry" - non importa. E saluto.
Mentre inforco la bici penso: "Non so come, ma ci avrei giurato".

Quattro storie di frontiera, incontrate lungo la strada, quattro storie diverse eppure che hanno qualcosa in comune.
La voglia di vivere in questa natura primordiale, e la volonta' di affrontare la vita a viso aperto: : "today" e non "tomorrow".
Questo e' lo spirito di chi vive qua, largo ed aperto, come gli spazi che ci sono intorno.

5 commenti:

  1. angelo stamattina mi ha chiamato cristina di favola tours mi ha detto di avvisarti che ti ha inviato la mail con la conferma della bici della condor baci a presto t.v.b. antonella

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  2. eccoci di nuovo...torno da una giornata in cui mi hanno chiesto di parlare a degli scout delle emozioni che si provano durante un viaggio in bici..e del contatto con la strada. Non poteva non uscire un riferimento a questo tuo fantastico viaggio, Angelo, che davvero letto con attenzione fornisce tanti spunti di riflessione..e questi nuovi racconti lo testimoniano ancora una volta. storie di vita che sembrano così lontane ma che in realtà corrono sulla strada a fianco alla nostra.. e basta davvero un attimo per imboccarla...una volta capito che la propria felicità sta da un'altra parte e non in quello che stiamo facendo attualmente...Comunque sempre coinvolgenti i tuoi racconti...non si riesce a staccarsi dallo schermo..ti senti veramente dentro il viaggio..dentro l'avventura! Sono davvero senza parole..ogni giorno stupisci sempre di più e concordo con Giangi nel fatto che questo viaggio è il TUO viaggio...preferisco lasciare a te le parole ..perchè l'emozione di leggerle lascia senza fiato!! Goditi questi giorni di meritato riposo..
    Un abbraccio grande uomo!

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  3. In questi due giorni sono rimasto un po' interdetto nel senso che avevo/ho il desiderio di scriverti qualcosa, ma non so cosa: rispetto all'impresa che hai messo in atto in questi giorni - per averla vissuta e poi, per quanto poco raccontata, qualunque cosa possa scriverti sarebbe sicuramente una banalità. Probabilmente sarai stanco (fortuna che hai la crociera in cui potrai recuperare le forze) ma sicuramente carico per quello che hai vissuto e che ti spinge a proseguire la tua ricerca di vita. Complimenti ancora.
    Ho guardato in Google il percorso che fa il traghetto: ovviamente l'ho visto dall'alto ma sono curioso di vedere la raccolta di foto fatte durante la navigazione; credo che saranno tante, uniche e molto belle. Buon viaggio. Con affetto Angelo e Nerina

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  4. Leggendo i tuoi resoconti ci sembra di entrare nel mondo di Jack London, hai anche tu Zanna Bianca?:)
    Saluti, e avanti così!
    Massimo e Lucia Maurizio.

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  5. Dai Senteri muovi il culo che deve avere la forma della poltrona. Com'è andata la crociera? Sono sicuro che hai visto dei bellissimi paesaggi. Ingrassa la catesa e parti. Buon viaggio

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