sabato 31 luglio 2010

INCREDIBILE ALASKA!












Ciao a tutti!
Incredibile ma vero, ho trovato la possibilita' di usare un computer. qui nel cuore dell' Alaska, e ne ho approfittato subito. Che bello vedere i commenti ed i partecipanti al blog, e' come essere a casa....
Il fatto e' che qui gli internet point proprio non esistono, e la situazione in cui ho trovato questo desk point ha dell' incredibile. Arrivo a Gakona dopo una giornata di pioggia (come al solito), e credo di trovare un paese dopo cinque giorni lontano da qualsiasi agglomerato di gente. In realta' scopro per l'ennesima volta che quello che la carta indica come paese non e' altro che un;unica costruzione di legno. Busso al lodge molto bello, tutto in legno in stile 'corsa all'oro'; nessuno apre ed io entro, sento in una stanza accanto il suono di un pianoforte ed una bellissima voce di ragazza. Mi metto li' in un angolo ad ascoltare in silenzio ed alla fine del pezzo mi viene spontaneo un'applauso. La ragazza ha un sobbalzo e poi ci si presenta. Mary e' nata qui e vive qui da sempre con la famiglia in questo lodge isolato, ama l'Alaska e la musica, e l'anno prossimo in giugno fara' la sua prima tournee' in Europa, tra cui Parigi, Roma e pensate un po' Venezia. Le do la mail e mi promette che mi mandera' il programma perche' di sicuro andro' a sentirla. Poi le chiedo di poter piantare la tenda dietro il lodge e di fare una doccia, e quindi per stracciarla: non e' che per caso avresti un computer? Ma certo, puoi usare il mio. Bingo!
Incredibile Alaska. Sei tutto il giorno nella natura piu' selvaggia e poi improvvisamente una sera ti capita una situazione come questa...
Comunque in questo momento mi frullano tante di quelle cose nella testa alla fine della prima settimana di viaggio da che non so da che parte iniziare.
E siccome non posso abusare piu' di tanto della disponibilita' butto li' in ordine sparso sperando che riusciate a rovistare in mezzo trovando qualcosa di interessante. Dunque il viaggio e' duro, ancora piu' del previsto, tempo inclemente che loro dicono di non aver mai visto (5 soli giorni senza pioggia negli ultimi due mesi!), si vede che sono arrivato io.... Punti d'appoggio pressocche' inesistenti, per cui sto razionando il cibo ed a Tok, domani o tra due giorni dovro' fare scorta di porcherie semi-commestibili per almeno 4 o 5 giorni. Me lo hanno consigliato vivamente una coppia di giovani madrileni, unici ciclisti incontrati finora lungo la Denali Hwy che stanno facendo il mio stesso giro pero' alla rovescia. Sia loro che la gente del posto si continuano a raccomandarmi di prendere tutte le precauzioni del caso per gli orsi perche' ne girano parecchi, e proprio ieri nei dintorni di Anchorage un giovane in mountain bike e' riuscito miracolosamente a scampare all'assalto di un grizzly (il che e' una cosa strana). Io comunque ancora non ne ho visti, ma in compenso ho visto alci, caribou, dall sheep e wolverine. Peccato solo che sono animali talmente furtivi che mi e' stato difficile prendere delle foto decenti. Pero' che bellezza quando li incontri.
E che bellezza i panorami che girano intorno. Anch'io non ero preparato per una cosa del genere, ed ieri che ho beccato una mezza giornata di sole sono rimasto incantato: laghi, montagne, ghiacciai, la tundra, tutto infinito, a perdita d'occhio, nessuno intorno.... si resta schiacciati da tanta immensita' e tanta bellezza.
E' qualcosa che non si puo' descrivere, si puo' solo vivere immergendovisi dentro.
Vorrei dire tante cose, momenti, immagini, sensazioni, forse piu' di tutto la sensazione di pedalare da solo per ore in silenzio in mezzo a tutta questa immensita': un misto di estrema piccolezza ed un senso di grande liberta'. Non saprei come altro esprimere tutto cio': bellezza allo stato puro. Stop. E poi la notte campeggiare fuori, sulle rive di un lago, ai bordi di un torrente, di fronte ad un ghiacciaio, qualsiasi disagio scompare (tenda bagnata, cibo poco e pessimo, solo una doccia fatta, mai lavato i vestiti che ormai camminano da soli, e secondo me sono loro che tengono alla larga gli orsi...).
Qui bisogna lasciarsi andare, scivolare nell'essenza stessa della wilderness e lasciarsi alle spalle i nostri canoni consueti. Solo cosi' si puo' percepire l'essenza di queste terre...
Vorrei raccontarvi anche di altri incontri, storie di viaggio, ecc.ma il tempo e' tiranno e se ce la faccio provo a caricare delle foto.
Finisco solo dicendo che ho voluto fortemente iniziare questo viaggio dal Denali NP dove ha trovato la morte Chris Mc'Candless (quello del libro 'Nelle terre estreme' o del film 'Into the wild'). Mi ha sempre attirato questa storia, una storia di ricerca interiore ed un cammino (purtroppo bruscamente interrotto) di autentica liberta'. Volevo capire cosa lo aveva portato proprio qui, e cosa poteva avere sentito e provato questo ragazzo in queste terre, prima di dover lasciare quella vita che amava cosi' intensamente.
Ora credo di aver capito qualcosa di piu'.
Vi lascio con una citazione, forse la piu' significativa, tratta dai suoi scritti.
Un grande abbraccio a tutti. E' stato un piacere enorme incontratvi sul blog.
Spero di reincontrarvi presto.
Ciao. Angelo

" Cio' che conta veramente nella vita sono le esperienze, i ricordi, l'immensa gioia di vivere fino in fondo, che dischiude il significato vero dell'esistenza".
Chris Mc'Candless - Denali.

venerdì 30 luglio 2010

PAXSON

Ciao agli amici del blogger sono antonella ho sentito angelo questa notte alle 2.30 è appena arrivato a paxson mi ha detto che è tutto ok abbastaza duro come percorso ma sta bene- sfortunatamente non riesce a trovare un internet point per cui non può comunicare con tutti noi spera tanto di farlo a TOK.
UN SALUTO A TUTTI! antonella

domenica 25 luglio 2010

ANCHORAGE



Ciao a tutti dall' Alaska!
Non mi sembra neanche vero ma sono proprio qui, arrivato nella 'last frontier', come ti ricordano le targhe di queste parti.
L-accoglienza non e' stata delle migliori, dato che sono atterrato sotto un cielo plumbeo e pioggia a scrosci, ma l'importante e' che bici e bagaglio siano arrivati sani e salvi, e cosi' dopo un'ora e mezzo(!) di estenuanti pratiche doganali e quasi altrettanto tempo per montare la bici e sistemare bene il tutto sono andato a sistemarmi in ostello.
Anzi prima non poteva mancare la foto di rito in compagnia del gigantesco grizzly imbalsamato che campeggia nella hall dell'aeroporto, come a specificare che qui il territorio e' loro ed e' bene muoversi nell'ambiente in modo attento e rispettoso.
Quindi dopo la doccia sono andato da REI, un grande magazzino che vende qualsiasi attrezzatura esistente che abbia a che fare con il trekking ed il campeggio.
Oltre alla bomboletta di gas credevo di comprare chissa' quali arnesi contro gli (improbabili) attacchi degli orsi, ma alla fine me ne sono uscito solo con un paio di campanellini da attaccare al manubrio della bici per avvisarli del mio passaggio.
Ora, dopo un giretto umido per la midtown di Anchorage che non mi ha detto molto, forse a causa dell'ambientazione grigiastra e della grande quantita' di personaggi piuttosto sballati, sono rientrato in ostello dove ho confermato la prenotazione per il bus che domattina mi portera' in 6 h. al Denali Park, finalmente nel cuore della wilderness.
Intanto che vi scrivo l'occhio che gia' non era vispo, si e' spento quasi del tutto e la branda chiama, per cui saluto tutti precipitosamente e guadagno la branda.
Da domani si fa sul serio...
Un abbraccio a tutti.

P.S. Ho verificato definitivamente che qui l' orario e' indietro di 10 h. rispetto all' Italia e quindi piu' o meno li' vi state tutti svegliando. Quindi buona giornata!

giovedì 22 luglio 2010

ALASKA 2010 - In partenza per le terre estreme.





Che ti move o omo, ad abbandonare le proprie tue città, a lasciare parenti ed amici, ad andare in lochi lontani, per monti e per valli, se non la naturale bellezza del mondo?
LEONARDO DA VINCI

E così ci siamo un'altra volta, pronti a partire per l'ennesima avventura a cavallo dell'inseparabile "all black" a due ruote. Un'altra tappa, la terza, del viaggio-gioco "ai quattro cantoni del mondo" (dopo Patagonia e Tasmania), che questa volta mi porterà nelle selvagge terre d' Alaska, da sempre immaginate e sognate lungo il filo dei racconti di Jack London, delle epiche gesta della corsa all'oro e dei pionieri di inizio secolo.
Meno due alla partenza e come sempre la tensione è forte; la casa disseminata di bagagli che devono ancora trovare una sintesi: "la maglia in più la metto oppure no? Caspita, se carico tutta 'sta roba la bici neanche si muove...". E così via fino al momento in cui si gira la chiave, che allora il dado è tratto, e da lì in poi si è sulla strada.
Comunque la testa è già di là dell'oceano, ad immaginare luoghi e situazioni, e tutto quello che sarà.
Ma tanto per iniziare questo blog, aperto ufficialmente ieri sera con la qualificata consulenza degli amici viaggiatori Fili e Giangi, ecco a tutti i futuri "compagni di blog" qualche anticipazione sul percorso.
Domenica, dopo ca. 12 h. di volo arriverò ad Anchorage, unica vera e propria città dell'Alaska con i suoi 300.000 abitanti (ma non la capitale, che è invece Juneau - 30.000 ab. - dove arriverò in ferry a metà viaggio).
Qui passerò la giornata a sistemare bici e bagaglio, fare scorta di cibo e cercare tutto ciò che serve per far fronte ad eventuali incontri troppo ravvicinati con gli amici orsi.
Poi la mattina dopo alle 7, carico la bici in bus e mi aspettano 6 h. in corriera fino all'ingresso del Denali Park, nel cuore della wilderness alaskiana, dove andrò a zonzo in bici per un paio di giorni.
Da qui inizierò a pedalare verso sud-est per la mia traversata che grosso modo si può dividere in tre tratte (dare un occhio alle carte che ho allegato).
1- TRAVERSATA DELL'ALASKA : ca. 1.400 km. lungo le Highway che tagliano il territorio alaskiano - compreso anche un attraversamento di ca. 200 km. dello Yukon canadese - di cui la prima parte decisamente selvaggia lungo le 135 miglia sterrate della Denali Higway, con un solo punto d'appoggio a metà strada.
Questo tratto si conclude nel villaggio di Haines, dove termina l'Alaska continentale ed anche la strada che si interrompe davanti all'oceano.
2 - INSIDE PASSAGE : e qui inizia la parte più "turistica" del mio viaggio, in quanto mi farò scarrozzare per tre giorni dai traghetti dell'Alaskan Marin H.way che attraversano tutta la parte insulare a sud-est dell'Alaska passando tra isole e fiordi.
Primo tratto breve di ca. 6 h. da Haines a Juneau, la capitale raggiungibile solo via mare, dove mi fermerò una notte e poi via con un altro battello per più di 20 h. di navigazione fino a Prince Rupert, ormai nella British Columbia canadese.
Altra notte di sosta e poi ancora 15 h. di battello ("ma è un viaggio in bici o una crociera...?") fino a Port Hardy all'estremità nord della Vancouver Island - Canada.
3 - VANCOUVER ISLAND e SUNSHINE COAST: ca. 500 km. E così il nostro eroe con le gambe finalmente riposate (lo stomaco forse un pò meno) potrà riprendere a pedalare verso sud attraverso i boschi sconfinati della Vancouver Island, l'isola più grande del Nord America, per l'ultima parte del viaggio.
Arrivato a metà isola avrò due opzioni: continuare fino alla fine dell'isola a Victoria e da qui traghettare a Vancouver dove mi aspetta il volo di ritorno, oppure a Comox traghettare fino a Powell River sul continente canadese, e da qui segure la costa fino a Vancouver lungo la cosiddetta "Sunshine Coast".
Sono convinto che a quel punto del viaggio avrò già beccato talmente tanta acqua, che il nome "Sunshine Coast" eserciterà su di me un fascino irresistibile, anche se la saggezza popolare dice giustamente che non è tutt'oro quello che luccica....

Bene, così se a quel punto sarò riuscito a schivare orsi ghiottoni e lupi famelici, a non essere spolpato dai voracissimi "mussatti" alaskiani (ma su questo punto noi della laguna veneta vantiamo un'esperienza unica), a non liquefarmi tra le insistenti piogge artiche ed a non perdermi in qualche foresta sterminata, potrò finalmente salire sul mio volo di ritorno a casetta, carico di immagini, sensazioni ed esperienze.
Sarà sicuramente così, ed io spero lungo la strada (internet point permettendo) di avere la possibilità di trasmettervi il più possibile e condividere con voi tutte le meraviglie di quelle latitudini.
Ora stop che si fa su il bagaglio.
Un abbraccio a tutti ed a presto dalle pagine del blog.
Angeloinbici.